Il 2022 è alle porte e non c’è occasione migliore per ripercorrere insieme le tendenze più importanti ed alcuni degli eventi climatici del 2021.
Distinguiamo tra tendenze ed eventi climatici. Le prime sono i veri indicatori del cambiamento climatico, basate su serie temporali di oltre 30 anni. I secondi, invece, sono caratterizzati da un aumento tendenziale della loro frequenza come conseguenza di un clima che cambia.
Le tendenze principali sul clima del 2021
La temperatura media globale del 2021 (basandosi sui dati da gennaio a settembre) è di 1,08 °C superiore alla media del periodo 1850-1990. Questo dato è più basso rispetto al 2020 (1,2°C), il secondo anno più caldo di sempre. Il 2021 è stato probabilmente il più freddo degli ultimi 7 anni ma esclusivamente per effetto de La Niña. Questo fenomeno, insieme al El Niño, altera la normale circolazione delle acque nell’Oceano Pacifico, con conseguenze di breve periodo sul clima mondiale, sugli ecosistemi e sulle economie.
In particolare, La Niña abbassa le temperature medie globali, mentre El Niño ha l’effetto opposto. Inoltre, entrambi aumentano il rischio di eventi estremi.
La Niña si sta manifestando per il secondo anno consecutivo, e si prevede che durerà fino a primavera 2022. Una simile condizione si era manifestata nel 2011, ma risulta che la temperatura media del 2021 sia circa 0,18 – 0,26 °C più alta di dieci anni fa.
La minore temperatura media del 2021 è dovuta esclusivamente a La Niña: fa riflettere che nonostante questo fenomeno il 2021 rientra tra gli anni più caldi di sempre.
Oltre alle tendenze del riscaldamento globale, ripercorriamo insieme alcuni degli eventi climatici del 2021, mese per mese.
Gennaio
Il 20 gennaio, nel pomeriggio dopo la sua rielezione alla Casa Bianca, il presidente Joe Biden re-inserisce gli Stati Uniti negli accordi di Parigi del 2015. Si tratta di uno degli eventi climatici di importanza epocale dopo che l’ex presidente Donald Trump aveva deciso di uscire dagli accordi. E’ ragione di grande speranza il fatto che un paese con un’impronta ecologica tanto rilevante ritorni nella cooperazione internazionale sul clima.
Febbraio
Viene registrata la più alta concentrazione di CO2 pari a 417 parti per milione (ppm), il 50% più alta rispetto al livello preindustriale.
A fine mese, uno studio dell’Università di Cambridge svela che il consumo annuo di energia per il mining di bitcoin è equivalente al consumo di energia dell’Argentina e che tale valore crescerà ulteriormente nel 2022.
Marzo
Uno studio della Croce Rossa stima che, tra settembre 2020 e febbraio 2021, 12,5 milioni di persone siano state costrette a lasciare le proprie abitazioni per effetto di eventi climatici estremi.
Il 26 marzo di quest’anno è stato il giorno della piena fioritura dei ciliegi a Kyoto, in Giappone. Normalmente, avviene intorno al 17 Aprile. L’ultima volta che la fioritura fu così in anticipo correva l’anno 812.
Aprile
Il 29 aprile, la Corte Costituzionale Federale tedesca dichiara che il governo di Berlino non ha fatto abbastanza per ridurre le emissioni di gas serra. Secondo questa decisione, lo Stato deve definire obiettivi più concreti su come ridurre le emissioni dopo il 2030. Si rimarca inoltre che le politiche di oggi non debbano essere un peso sulle future generazioni.
Maggio
Il 20 maggio esce uno studio del Arctic Monitoring and Assessment Programme che conferma l’ipotesi della polar amplification, cioè il riscaldamento dei poli. Sulla base dei dati raccolti tra il 1971 e il 2019, la temperatura dell’aria nell’Artico è aumentata di 3.1°C, in misura tre volte maggiore rispetto a quella del pianeta nello stesso periodo.
Giugno
A partire dal 25 giugno, una forte ondata di calore investe l’America nord-occidentale, protraendosi fino al 7 luglio. Nell’area, caratterizzata generalmente da un clima mite, si raggiungono picchi intorno ai 50°C. Il Canada è particolarmente colpito: il 29 giugno, a Lytton (British Columbia) si registrano 49.6°C. Si conta che 569 morti siano direttamente riconducibili alle alte temperature.
Luglio
A fine luglio, diversi paesi europei sono interessati da intensi fenomeni alluvionali. Tra il 15 e il 17 luglio, centinaia di migliaia di persone vengono fatte evacuare da diverse città nella provincia di Liegi (Belgio) e Limburgo (Paesi Bassi). In Germania, la situazione è particolarmente grave: l’ondata di maltempo provoca 184 morti, di cui la maggior parte nella Renania-Palatinato. 34 morti si registrano in Belgio. Ingenti anche i danni economici: 38 miliardi, secondo un rapporto di Christian Aid.
Agosto
In piena estate, il pianeta viene sconvolto da due notizie impressionanti relative ad eventi climatici anomali. L’Europa, investita da un’ondata di calore, vede ritoccare il record della temperatura più alta mai registrata nel continente. È l’11 agosto quando a Siracusa si toccano i 48,8°C. Negli stessi giorni, molto più a nord, in Groenlandia, si toccano temperature sopra gli zero gradi centigradi. In particolare si registra per la prima volta un evento di pioggia oltre i 3.000 metri di altitudine presso la Summit Station.
Settembre
Tra fine agosto e inizio settembre, l’uragano Ida si abbatte sulle coste della Lousiana, raggiungendo un vento di intensità pari a 240 km/h, secondo solo all’uragano Katrina (2005). I danni infrastrutturali si attestano intorno ai 15 miliardi di dollari. L’uragano ha inoltre generato tornado e alluvioni, provocando 68 vittime in New Jersey, nello stato di New York e negli stati limitrofi.
Il 24 settembre scendono in piazza i giovani di Fridays for Future e altri gruppi ambientalisti nella maggior parte delle piazze italiane e mondiali. La pressione da parte dei giovani verso la classe politica e per la presa di coscienza collettiva sono un motore per la svolta ecologica della società in cui viviamo.
Ottobre
Il 28 ottobre, un medicane (“uragano mediterraneo”) si abbatte sulla Sicilia, vicino a Catania. L’uragano ha causato raffiche di vento fino a 120 km/h. Non è la prima volta che un simile fenomeno si verifica nel Mediterraneo, ma ciò che preoccupa è il possibile aumento di intensità con l’innalzamento delle temperature. Secondo Antonio Navarra, direttore del CMCC, i cambiamenti climatici stanno già manifestando i loro effetti nell’area, in forma di aumento delle temperature del mar Mediterraneo e di maggior concentrazione di precipitazioni in un numero inferiore di giorni.
Il premio Nobel per la Fisica va a Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann per aver sviluppato modelli per la fisica del pianeta. I due ricercatori hanno migliorato i sistemi per quantificare la variabilità e la affidabilità per stimare il riscaldamento globale ed eventi climatici.
Novembre
Tra il primo e il 12 Novembre, Glasgow ospita il 26° summit per il clima (COP 26), da cui hanno origine il Glasgow Climate Pact e diverse Pledges. Molte le tematiche su cui si è raggiunto un accordo. I paesi hanno concordato di rivedere i piani nazionali di mitigazione e adattamento entro il 2022. Inoltre, è stato adottato un sistema di controllo e monitoraggio degli impegni dei singoli paesi. Per la prima volta, nel trattato si cita la necessità di diminuire progressivamente l’uso del carbone. Degno di nota è il rinnovato impegno dei paesi sviluppati di raggiungere 100 miliardi di dollari per la finanza climatica a favore dei paesi in via di sviluppo.
Dicembre
A fine anno in Italia si registra lo zero termico a 3.800 m in Appennino con temperature massime fino a 18/20°C a 1.500 m. Inoltre, oltre i confini italiani, si raggiunge la più alta temperatura mai registrata in Alaska: 19,4°C.
Cosa ci aspetterà nel 2022? Lo scopriremo anche durante il nostro percorso dall’Italia allo stretto di Bering.
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Scritto da Laura Marinelli e Giorgio Dini
Fonti
https://oceanservice.noaa.gov/facts/ninonina.html
https://library.wmo.int/doc_num.php?explnum_id=10859
https://public.wmo.int/en/media/press-release/state-of-climate-2021-extreme-events-and-major-impacts