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La Marmolada: il punto di partenza di The Climate Route

In occasione dell’International Mountain day vi presentiamo il punto di partenza della spedizione per il clima: la Marmolada e i suoi ghiacciai.

L’11 dicembre di diciassette anni fa la Food and Agriculture Organization (FAO) ha deciso di dedicare questa giornata alle montagne: oggi è infatti l’International Mountain Day. Le montagne saranno parte integrante di The Climate Route ed è proprio dal gruppo montuoso della Marmolada che partirà la spedizione verso lo Stretto di Bering.

CENNI STORICI TRA LEGGENDA E RICERCA SCIENTIFICA

Il massiccio della Marmolada, anche chiamata “la regina delle Dolomiti”, è un gruppo montuoso che divide in due i bacini idrografici del fiume Piave e dell’Adige. La cima più alta della catena montuosa è la Punta Penia, con un altitudine di 3343 metri s.l.m.

La leggenda

Sembra che il nome Marmolada derivi dal latino “marmor” marmo, oppure da una radice indoeuropea attestata dal greco “marmar” che significa “splendere”. In entrambi i casi il nome si riferisce al ghiacciaio. Una leggenda narra che la sua origine si debba attribuire all’azione di una anziana signora che, nonostante il dissenso degli abitanti del luogo, raccolse il fieno il 5 agosto, giornata della festa della Madonna della neve. La notte successiva vi fu una nevicata di dimensioni tanto spropositate che si formò il ghiacciaio, sotto il quale rimase sepolta l’anziana signora con il suo fieno depositato nel tipico “tabià”.

La storia

Dal punto di vista storico il gruppo montuoso della Marmolada è stato teatro di battaglie e porta ancora traccia di quelle vicende. Il confine tra l’Italia e l’impero austro-ungarico, correva per questo massiccio, così che si trasformò in ostile frontiera. È possibile visitare ancora oggi le trincee che furono costruite nel corso della Prima Guerra Mondiale. A questo proposito la tappa d’obbligo per i visitatori è il “Museo Marmolada Grande Guerra 3000 m” presso la stazione della funivia di Serauta. Il museo è situato a 3000 m d’altitudine, tra roccia e ghiaccio risultando così il più alto d’Europa.

La scienza

Nel secondo dopoguerra diversi studi scientifici sui raggi cosmici scelsero come località la Marmolada, grazie all’esistenza di una centrale elettrica sulle sponde del lago artificiale costruito ai suoi piedi. Lo studio dei raggi cosmici, provenienti dallo spazio profondo, è di particolare interesse per la fisica e la montagna, data la sua altitudine, si presta allo studio per il minor impatto dell’atmosfera su queste astroparticelle.

La Marmolada infografica

L’IMPORTANZA NATURALISTICA DELLA MARMOLADA

La Marmolada si distingue sia per la rilevanza geologica e geomorfologica, sia per quella botanico-naturalistica, tanto che la Marmolada è stata definita “la Regina delle Dolomiti” e il 26 giugno 2009  l’UNESCO l’ha riconosciuta “patrimonio dell’umanità” per “una serie di paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale”.

Per questi ultimi rimandiamo direttamente alle immagini mozzafiato, mentre per gli aspetti geologici e geomorfologici, dobbiamo specificare che le rocce che compongono il massiccio della Marmolada risalgono a circa 248-210 milioni di anni fa. In particolare il massiccio si distingue dal resto del territorio poiché le sue rocce non sono composte di dolomia, ma sono di roccia calcarea derivante da scogliere coralline e materiale vulcanico.

Le Dolomiti

PERCHÈ LA MARMOLADA È IL PUNTO SI PARTENZA DI THE CLIMATE ROUTE

La principale ragione per cui la Marmolada è stata scelta come punto di partenza di The Climate Route è perché oggi il ghiacciaio della Marmolada rischia di scomparire a causa del cambiamento climatico. Le previsioni più rosee ci dicono che sono al massimo 30 gli anni che ci restano per poterne ammirare la bellezza.

Tuttavia, l’aumento delle temperature, sempre più evidente, potrebbe accorciare la vita della Regina a soli 15 anni come affermato dagli studi effettuati dai glaciologi dell’università di Padova. L’ARPAV aveva già stimato che il volume della massa glaciale si era ridotto del 50% in 40 anni (dal 1963 al 2005).

Il regresso dei ghiacciai è un processo che sta riguardando questa era geologica, in particolare in due stadi cronologici: dal 1850 al 1980 circa con una riduzione media della superficie dello 0,3% per ogni anno, e dal 1980 in poi si è assistito ad una drastica accelerazione di questi processi di ablazione che ha raggiunto il 2% annuo. La sua superficie è quindi passata in 130 anni da circa 500 ettari (1888) ai 123 ettari (2018) riducendosi del 75%.

Estensione del ghiacciaio della Marmolada nel 2004 nel 2008.

Nelle due foto è possibile confrontare tra l’estensione del ghiacciaio della Marmolada nel 2004 nel 2008.

GLI EFFETTI DELLO SCIOGLIMENTO

L’arretramento del ghiacciaio determinerà anche effetti imponenti sul sistema sciistico dell’area che dovrà necessariamente ricorrere sempre più all’innevamento artificiale, la cui sostenibilità può essere messa in discussione. Il rapporto di Legambiente del 2019 riporta che per una pista di 1.600 m siano necessari 20.000 metri cubi d’acqua.  Oltre a ciò il sistema di innevamento artificiale determina anche ingenti consumi di energia elettrica, inquinamento acustico per il funzionamento dei cannoni e la perdita di biodiversità e di resilienza del suolo sottostante a causa delle caratteristiche stesse della neve artificiale rispetto a quella in natura. Infine, potrà sembrare curioso, ma la crescita di spa e di impianti termali nei pressi della catena montuosa sta contribuendo a mettere in difficoltà il sistema idrico locale e pertanto sarà necessario un ripensamento del turismo dell’area.

L’effetto dell’uomo sul pianeta è oggi ormai innegabile e ciò che sta portando al collasso degli ecosistemi e allo scioglimento dei ghiacci polari. Con The Climate Route vogliamo denunciare questa emergenza e raccontare gli effetti visibili che essa porta con sé.

I ghiacciai rischiano di diventare qualcosa che i nostri nipoti non potranno più ammirare, le montagne non saranno più le stesse e forse l’unica consolazione è che si potrà rincontrare l’anziana signora che colse il fieno nel giorno sbagliato.

Giorgio Dini

Giorgio Dini