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Un terzo successo messo a segno questa estate: siamo andati a Cavalese sulle tracce della tempesta Vaia. La mini-spedizione che ha avuto luogo dal primo al 5 settembre ha permesso agli 8 membri presenti di The Climate Route di vedere gli effetti ancora visibili della tempesta Vaia e di visitare il punto di partenza della grande spedizione, la Marmolada, oltreché creare gruppo e incontrare persone e temi molto interessanti per lo sviluppo futuro dell’associazione. 

Le aree visitate a Cavalese: sulle tracce della tempesta Vaia

Dopo aver fissato il nostro “campo base” a Cavalese in Val di Fiemme (TN), nello spazio di quasi 4 giorni si è scesi più volte a Trento (per il MuSe e per altri incontri) e si è esplorato una parte del Trentino (le Valli di Fiemme e Fassa), “sconfinando” anche in Alto-Adige (Val d’Ega) per poi spostarsi in Veneto nella zona di Pieve di Cadore. Moltissimi gli incontri estremamente interessanti che hanno impegnato i componenti senza tregua durante le 4 giornate.

La visita al MuSe di Trento a tema ghiacciai

La mini-spedizione ha avuto inizio con la visita del museo MuSe di Trento in cui grazie al laboratorio tenuto dal glaciologo Christian Casarotto e dal divulgatore Carmelo Collorafi abbiamo approfondito il tema della crisi climatica e degli effetti sui ghiacciai. Un incontro che raccomandiamo a tutte le scuole che volessero organizzarlo, ma anche a gruppi di adulti. I due esperti infatti ci hanno curato tecnicamente ma in modo divertente la spiegazione relativa alla creazione del ghiaccio e dei ghiacciai e ci hanno riferito come dagli anni ottanta non sia più avvenuta la trasformazione neve-ghiaccio che permetterebbe al ghiacciaio di perdurare nel tempo. In tutta onestà ci hanno informato i ghiacciai in Italia sono destinati a scomparire. Nonostante alcune tecniche di ricoprimento del ghiaccio sembrano rallentare questo processo in condizioni specifiche, gli effetti dei cambiamenti climatici porteranno sicuramente alla scomparsa dei ghiacciai in Italia.

visita al MuSe di Trento a tema ghiacciai

Gli effetti visibili della tempesta Vaia

Dopodiché, la spedizione si è concentrata principalmente sugli alberi caduti a causa della tempesta Vaia e di come le persone delle valli circostanti abbiano reagito. Presso la sede di VAIA Woods a Borgo Valsugana abbiamo incontrato i ragazzi che hanno ideato Vaia Cube, un oggetto di design realizzato con il legno degli abeti rossi abbattutti dalla tempesta. Ciascun prodotto venduto rappresenta un albero che VAIA Woods pianterà per dare nuova vita a boschi e foreste. Contemporaneamente a Cavalese abbiamo intervistato il presidente di Bioenergia Fiemme Mario Giacomuzzi sul teleriscaldamento da cippato proveniente dal surplus delle segherie e sulle energie rinnovabili. Riutilizzare il legno abbattutto dalla Tempesta Vaia rappresenta un’alternativa che prende atto della situazione disastrosa e la valorizza.

Tracce della tempesta Vaia

Ripartenza per noi e per le valli colpite dalla tempesta

Nei giorni seguenti sempre a Trento si è tenuto un incontro con il metereologo Lorenzo Giovannini, mentre in località Bedolpian, sull’altopiano di Pinè, la regista Lia Giovanazzi Beltrami ci ha comunicato la decisione di collaborare per la realizzazione del documentario sulla Route dalla Marmolada allo Stretto di Bering. Infine, nel Cadore si sono tenuti due interessanti incontri: con Alessandro Baldessari giovane promessa della composizione e del sound design residente a Londra che ha realizzato un opera musicale ed esperienziale ispirata alla tragedia di Vaia, e, a Santo Stefano di Cadore, con Nicola Mattarolo architetto veronese che attraverso la Cooperativa Lassù si prodiga per la valorizzazione delle abetaie più colpite in alta quota con la realizzazione di un palco per concerti e il progetto di uno studio di registrazione immerso nelle Dolomiti.
Da questi incontri è emerso fortemente come gli effetti della Tempesta Vaia sono ancora visibili ma c’è stata una ripartenza, dalla disgrazia alla valorizzazione del legno sia tramite il design che per fornire energia alle valle su cui si è abbattuto il vento e le forti piogge nell’ottobre 2018.

Anche tanto cibo buono e lavoro grafico multimediale

Per controbilanciare queste attività energeticamente dispendiose, si è corso ai ripari con altrettanto “impegnativi” appuntamenti serali dedicati alla preparazione di cene conviviali. Si sono conosciuti alcuni piatti locali (canederli, riso ai porcini, formaggi di malga), sapientemente abbinati ai vini scelti dalla nostra sommelier Erica. Per quanto riguarda le registrazioni e le riprese, si è raccolto moltissimo materiale sui boschi colpiti da Vaia (al Passo di Lavazè e al Lago Carezza) e sul versante nord della Marmolada (dal Viel del Pan sopra il Passo Pordoi) da dove partirà la spedizione nel 2022. Le ottime condizioni meteo ci hanno regalato immagini di alta qualità grazie ai nostri tecnici Filippo e Alberto, con il contributo determinante del nono componente la spedizione: il drone!

III spedizione The Climate Route 2021

Curioso di sapere quale sarà la grande spedizione? Scoprila!